Se il Trofeo Laigueglia apre il calendario delle gare italiane, l’Omloop Het Nieuwsblad è la tradizionale corsa di apertura delle classiche del Nord. Infatti, domani 29 febbraio, partirà da Gent la 75esima edizione della classica delle Fiandre Orientali. Poco più di 200 km di corsa, 13 muri, 9 settori di pavè, quasi 250 corridori al via.
Già al km 41 il gruppo troverà la prima asperità, il muro di Leberg e al km 75 il muro di Den Ast.
Dal km 101 non c’è un attimo di tregua, ed è qui che inizia la bagarre. Infatti i corridori affronteranno una serie di muri: per primo il Kattenberg, successivamente Leberg, Rekelberg, Valkenberg, Wolvenberg, Molenberg e di nuovo Leberg prima del gran finale con il mitico Muro di Grammont e il Bosberg quale ultimo trampolino di lancio prima dell’arrivo a Ninove. Un finale travolgente che riprende in parte il tracciato che caratterizzava il Giro delle Fiandre prima del suo spostamento a Oudenaarde nel 2012.
Matteo Tosatto, un passato da corridore del team Quick-Step e un presente al volante delle ammiraglie del Team Ineos, è uno dei maggiori conoscitori dei muri e delle strade delle Fiandre.
“A questa corsa ho partecipato una sola volta, nel 2001, quando ancora aveva un altro nome, Omloop Het Volk. Idealmente l’Omloop apre il calendario delle corse del pavé. Il percorso è esigente ed è un antipasto di quello che i corridori si troveranno ad affrontare a gare importanti come Harelbeke o Gent-Wevelgem e chiaramente al Giro delle Fiandre. Per noi direttori sportivi sono gare che vanno preparate e analizzate nel dettaglio. Ogni muro e ogni settore di pavé possono essere decisivi. Anche l’assistenza lungo il percorso gioca un ruolo importante. Sono gare diverse dalle altre ma per questo speciali. Tatticamente e tecnicamente sono gare complicate”.
Tosatto, maglia rosa al Giro d’Italia 2001 per tre giorni e vincitore di una tappa al Tour de France nel 2006 si è poi soffermato sul mal tempo che sta colpendo in questi giorni il nord Europa.
In questi giorni sta nevicando e il vento è arrivato a toccare quasi i 30 km/h. Per sabato è prevista una leggera pioggia con vento a oltre 40 km/h il che comporta il rischio di ventagli. “Il gruppo sarà particolarmente nervoso. La meteo giocherà un ruolo importante, anche perché molti corridori avranno timore e non rischieranno troppo per non compromettere la prima parte della stagione” afferma il ds del Team Ineos. “Ciò che sarà d’aiuto a tutti sarà sicuramente il calore che il pubblico trasmetterà. In Belgio il ciclismo è religione e questo i corridori lo sentono” conclude Tosatto.
© Andrea Pozzobon