Per Adispro il commento di Mario Manzoni direttore sportivo del team Nippo Vini Fantini Faizanè.
In concomitanza con l’ultima settimana di fuoco del Tour de France prende il via un’altra corsa importante l’Adriatica Ionica Race. 5 tappe dal 24 al 28 luglio, partenza da Mestre arrivo fianle a Trieste; nella 3a tappa l’arrivo alle mitiche Tre Cime di Lavaredo. Una bella novità nel calendario ciclistico italiano, quest’anno alla sua seconda edizione. Percorso di qualità e campo partenti internazionale di alto livello. Facciamo il punto sulla gara assieme a Mario Manzoni direttore sportivo, membro di Adispro, in ammiraglia del team Nippo Vini Fantini Faizanè.
“E’ importante perché si aggiunge una bella corsa al calendario italiano che purtroppo negli ultimi anni ha perso dei pezzi per strada. Per la nostra squadra rappresenta un bell’inizio della seconda parte di stagione a pochi giorni di distanza dal campionato italiano. In agosto poi faremo corse all’estero, mentre poi avremo il nostro calendario classico di settembre e ottobre con altre belle corse in Italia. Comunque l’Adriatica Ionica Race è una corsa che noi e tutto il movimento vede in modo molto positivo” dice Mario Manzoni corridore professionista dal 1991 al 2004 vincitore di una tappa al Giro d’Italia del 1997 e che in carriera ha partecipato a tutti e tre i grandi giri e a classiche monumento come la Sanremo e il Fiandre.
“Sappiamo che purtroppo in Italia per vari motivi abbiamo perso parte delle corse che in passato erano presenti nel calendario internazionale. Del resto il ciclismo è cambiato, si è globalizzato e questo ha influito anche sui calendari nazionali. Noi che siamo una squadra italo/giapponese lo sappiamo bene infatti facciamo tanti giorni all’anno di corsa anche all’estero e in Asia. Dispiace perché vediamo che le corse in Italia sono calate di numero e a volte di importanza. Motivo in più per apprezzare l’introduzione di questa bella novità dell’Adriatica Ionica Race” prosegue Manzoni.
“A livello tecnico, guardando il percorso direi che è una corsa mista. Abbiamo un circuito, volate, l’arrivo su uno strappo, dello sterrato, un arrivo duro in salita. Un percorso impegnativo ma giusto, che da la possibilità a tutti i tipi di corridore di mettersi in evidenza. Direi che ci sono tutti gli ingredienti per vedere una corsa spettacolare ed emozionante. Sui percorsi è giusto che gli organizzatori facciano le proprie scelte, anche perché sappiamo che non è mai facile organizzare le corse, però su tanti altri aspetti delle gare, in primis la sicurezza, è bene che noi direttori facciamo squadra, ma direi che da questo punto di vista è già stato fatto tanto e come Adispro ci stiamo muovendo bene e uniti” conclude nella sua analisi Mario Manzoni.