In occasione della manifestazione ciclistica del 28 maggio “Cycling Stars Criterium – Il circuito delle Piazze” svoltasi a Montebelluna (TV), Matteo Tosatto, corridore professionista per quasi vent’anni ora direttore sportivo del Team Sky, ha raccontato le emozioni della vittoria del britannico Chris Froome alla centunesima edizione della Corsa Rosa, proprio nella città che nel 2001 lo ha visto trionfare nella tappa del Giro d’Italia Gradisca d’Isonzo – Montebelluna.
Matteo, appena sceso dalla bici sei salito in ammiraglia, e con Chris Froome hai subito vinto il Giro d’Italia.
E’ stato il mio primo grande giro in macchina, un’esperienza fantastica, totalmente diversa che da corridore. Portare la maglia rosa a Roma è stata una grandissima emozione soprattutto perchè in primis è stata una vittoria di squadra. Ci credevamo e ci abbiamo creduto fino alla fine, sarà un ricordo indelebile che porterò con me.
Il tuo contributo si è visto fin dall’inizio, dalle prime tappe in Israele. Quant’è servito Matteo Tosatto in ammiraglia per questa vittoria? Che effetto ti faceva stare dall’altra parte della barricata?
Sicuramente un effetto strano, dato che fin due anni fa correvo. Non so quantificare quanto possa essere stato il mio contributo, ma se anche l’ 1% è servito a portare a casa la maglia rosa, per me è un enorme orgoglio. Ora non dobbiamo fermarci qui, il prossimo grande obbiettivo in vista è il Tour de France e mi auguro che si possano replicare le stesse prestazioni del Giro.
Pensi alla doppietta storica, ovvero al trionfo di Froome al Giro d’Italia e nello stesso anno, al Tour de France?
Mai dire mai. Per certo so che sarà durissima, molti avversari si sono preparati esclusivamente per il Tour. Chris è convinto di poter fare un’ ottima “Grande Boucle”; per il momento pensiamo solo a recuperare le fatiche del Giro e a preparare i prossimi impegni.